giovedì 1 gennaio 2009

The man from Earth



Un consiglio: se avete intenzione di guardare questo film (e dovreste, fidatevi), fatelo senza sapere nulla della trama. Lo apprezzerete di più. Se proprio non potete farne a meno, ne darò un accenno nelle righe seguenti.

--- SPOILER ---
Durante la festa di addio del prof. John Oldman, egli rivela ad una ristretta cerchia di amici di essere un uomo delle caverne, sopravvissuto per oltre 14000 anni fino ai giorni nostri.
Basta, rifiuto di aggiungere altro.
--- FINE SPOLER ---


Questo è il genere di film che in assoluto preferisco, uno di quelli realizzati con pochi soldi ma una buona idea.
Più che un film, sembra quasi di essere spettatori un'opera teatrale: tutto avviene nel salotto del protagonista, dove otto presone parlano davanti al camino per tutta la durata del film. Se quanto ho appena scritto vi spaventa, probabilmente questo non è il film per voi.
La premessa (l'affermazione che sarà il tema della discussione, che non ripeto per chi volesse saggiamente accettare il precedente consiglio) è piuttosto assurda, questo bisogna ammetterlo, ma viene sfruttata brillantemente; durante la serata, gli otto amici si trovano in pratica a riscrivere la storia dell'uomo, il tutto stando comodamente seduti sul divano.
Storia, biologia, psicologia e l'inevitabile teologia, tutto quanto viene stravolto dalle rivelazioni del protagonista. E la cosa più interessante è vedere le reazioni dei presenti, tutte persone molto diverse tra loro per mentalità e fede religiosa.
L'unica cosa che non mi ha convinto del tutto è il finale, dove viene espressamente rivelata la verità/falsità delle affermazioni del protagonista. Personalmente penso che lasciare la questione in sospeso avrebbe reso il film un autentico capolavoro.

Capire il potere - Noam Chomsky

More about Capire il potereNoam Chomsky è universalmente considerato uno dei più importanti pensatori del nostro tempo. Negli ultimi trent'anni le sue conferenze sul passato, sul presente e sul futuro della politica di potere hanno interessato un pubblico tra i più eterogenei. Per chi desidera ascoltare questa voce, che sia nuovo al pensiero chomskiano o che voglia conoscerlo nella sua interezza, "Capire il potere" raccoglie per la prima volta i suoi interventi fondamentali. Gli argomenti spaziano dalla politica estera statunitense alla crisi del welfare state con l'amministrazione Clinton. Tracciano una mappa illuminante delle connessioni tra la spinta imperialista verso il resto del mondo e le ripercussioni negative sulla società americana. Toccano i temi dell'attivismo politico e del ruolo dei media. Si tramutano in proposte d'intervento concreto per un rinnovamento della società e per la soluzione di questioni internazionali cruciali, come la crisi in Medio Oriente, il controllo delle risorse energetiche in Afghanistan e nelle ex repubbliche sovietiche, l'emergere di nuove potenze come la Cina e l'India.
-Tratto dal retro di copertina

Dopo aver letto le prime 40 pagine di questo libro, mi sono fermato un attimo a riflettere e mi sono accorto di una cosa: avevo capito di più sulla situazione geopolitica mondiale negli ultimi 30 minuti che in 30 anni di telegiornali e carta stampata. Non sto esagerando.
Da bambino, guardando in tv le notizie sulla situazione in medioriente, non riuscivo mai a seguire il filo degli avvenimenti. Pensavo "è roba troppo complicata, non posso sperare di capirla". Ma ero solo un bambino. Adesso ho 30 anni, ho avuto la fortuna di poter studiare e prendere una laurea, ma la situazione non è cambiata. Guardo raffiche di servizi giornalistici sugli attentati in Israele/Palestina, ma continuo a non capire che cosa stia succedendo. Ma adesso non posso più nascondermi dietro un "è roba troppo complicata". Se sono riuscito a passare l'esame di Fisica II al Politecnico (per un pelo, lo ammetto), rifiuto di credere che le ragioni di un conflitto, per quanto complesse, siano aldilà delle mie capacità di comprensione.
Ma allora esiste solo un'altra spiegazione plausibile. Qualcuno non vuole che la gente capisca cosa sta effettivamente succedendo. Chiamatemi paranoico, ma io la vedo così. E dopo aver letto questo libro, mi sono accorto di non essere il solo.

Chomsky ha, a mio modo di vedere, due straordinarie capacità. Innanzitutto dispone di una quantità impressionante di informazioni, derivanti dal costante monitoraggio della stampa americana ed internazionale, nonchè dei documenti che periodicamente vengono declassificati dal governo USA.
L'altra capacità è quella di saper individuare a colpo sicuro in questo oceano di carta stampata le informazioni che davvero contano, mettendole in relazione e traendo conclusioni con una serie di semplici ragionamenti "alla portata di qualsiasi quindicenne", come egli stesso afferma. Il fatto è che ci riesce con una tale naturalezza che, dopo averlo ascoltato/letto, viene è inevitabile pensare "ma è talmente ovvio, come ho fatto a non capirlo da solo?".

Gran parte delle tesi di Chomsky mi sono suonate familiari, le avevo già quantomeno intuite, direi quasi a livello inconscio. Però non ero mai riuscito a rimettere insieme tutti i pezzi, a ricostruire il "bigger picture". Da questo punto vista, questo libro mi ha aiutato molto.

Se quanto ho scritto in questa pagina vi suona familiare, questo è il libro per voi.

Vedete, finchè ci sarà il controllo privato dell'economia le forme di governo non importano, perchè i governi sono impotenti.
Il fatto è che il potere sta sempre altrove. 
[Il segreto imposto dai governi] non viene imposto per motivi di sicurezza, ma solo per far sì che la popolazione non venga a sapere quello che sta succedendo.
Ogni governo ha bisogno di spaventare la sua popolazione, e un modo per farlo consiste nel coprire di mistero la sua attività.
La stampa ha un compito: impedire alla gente di capire il mondo e indottrinarla.